“Vi farò pescatori di uomini”. Al di là dell’evangelico riferimento, quando si legge il libro di Pallottini su Proietti, si hanno molteplici sensazioni. Mi sono già espresso, all’indomani del primo appuntamento dello scorso maggio, su uno dei valori innegabili che emerge dalla scrittura di Claudio, il valore dell’umiltà di cui Gigi è stato fiero paladino. Nel colloquio tra Claudio e Gigi, come ho ribadito nelle mie riflessioni ad alta voce sfogliando il libro mentre attendevo Carlotta Proietti e gli altri artisti all’aeroporto di Comiso lo scorso 6 settembre, un altro dei valori di cui esso è intessuto è l’umanità o, per meglio dire a mio modesto avviso, l’umanizzazione dei rapporti interpersonali. Credo che sia Gigi che Claudio, probabilmente senza nemmeno programmarlo, abbiano redatto un documento da lasciare a noi “posteri di adesso” farcito di un augurio che solo i grandi possono concepire, come fece Chaplin nel suo monologo finale de Il Grande Dittatore di 84 anni fa. Talmente moderno quel monologo che le parole con cui esso è redatto ciondolano nella mia e spero anche  nella vostra mente senza fermarsi mai, ribadendo ancora una volta la grande controversia che ancora e soprattutto oggi sussiste tra, lo scrivo così, Uomo e macchina e, se mi permettete, profitto. Leggere il libro di Claudio mi ha personalmente proiettato in un andirivieni di riflessioni che oggi tendono a far prevalere la seconda, o le seconde, sul primo. Non vorrei cadere in considerazioni banali ma alla fine della lettura mi è rimasta una serenità tale da farmi pensare che un giusto equilibrio tra Uomo, macchina e il resto di moda oggi possa ancora essere raggiunto, con una prevalenza del primo su tutto ciò che lo comprime, un equilibrio che per come impostato oggi, per chi scrive, è ancora ambiguo. La presentazione spettacolo del libro su Gigi che abbiamo avuto la fortuna di ammirare al Vittoria Colonna quasi un mese fa (preceduta da un’anteprima eccezionale a cura della Compagnia G.o.D.o.T. con  Alessio Barone al pianoforte e Vittorio Bonaccorso nei panni di Gastone, macchietta e cavallo di battaglia di Proietti) accentua questa mia intima considerazione grazie alle narrazioni che abbiamo avuto il privilegio di “ascoltare” tra gli artisti, alla musica al pianoforte del M° Bianchi e alla melodiosa voce di Carlotta che non ci si stancherebbe mai di ascoltare. Il tutto poi rallegrato dalla briosa conduzione di Gildo Marciante, in un contesto fantastico come Il Vittoria Colonna che merita tanti magnifici e solidali appuntamenti come questo. Grazie dunque al Comune di Vittoria nella persona del sindaco On. Francesco Aiello, alla elettrica attività di Rosa Perupato dell’Ass. Il Filo di seta verso cui a fine serata è stata per l’appunto destinata una congrua donazione, di Piero La Terra e Lino di Rosa senza i quali sarei rimasto inerme di fronte alla complessità dell’evento realizzato. Grazie anche alla Pro Loco Vittoria, a tutti gli Sponsor e Partner per l’enorme mano data nella realizzazione della serata, al pubblico intervenuto, degna cornice di una “prima nazionale” mai avvenuta …. prima! Un ringraziamento particolare ancora ad Angelo Firrito, Giampiero Saladino, Raffaele Lauretta e Peppe Guastella. Vi lascio con delle immagini video e testimonianze di alcuni sponsor sui momenti vissuti quasi un mese fa con Carlotta e Company e con chi ha condiviso con me e gli amici di Vittoria questa favolosa esperienza!

                                                                 GRAZIE A TUTTI